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31/10/70 - Dramma Cagliari. Hof, il “boia del Prater”, spezza Riva e i sogni del Cagliari

Ecco il momento che cambia la stagione ’70-’71 per il Cagliari

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È il trentuno ottobre dell’anno dello scudetto e il Cagliari, in questo momento, è primo in classifica a quota sette punti (alla pari del Napoli), ha il miglior attacco, con dieci gol segnati in quattro partite, e in Coppa Campioni ha buone chances di superare il turno, avendo già vinto la gara di andata in casa contro l’Atletico Madrid con il risultato di 2-1.

Quando ragionate su un avvenimento che vi è capitato o pensate a una determinata circostanza, vi capita mai di chiedervi “Qual è stato il momento che ha cambiato tutto”?

Ecco: se i tifosi del Cagliari, quelli più giovani o quelli che sono affezionati ai colori rossoblù ma non si sono mai interessati alla sua storia, dovessero mai domandarsi “Ma perché dopo la stagione dello scudetto il Cagliari non ha più vinto niente, nonostante sembrava avesse tutte le carte in regola per farlo?”, la risposta è una, sola e semplice.

Potete fornire luogo, evento e data perché questo è il momento che ha segnato l’inizio del parziale declino del Grande Cagliari (con le maiuscole).

Il luogo è Vienna, la data è quella di oggi, di quarantacinque anni fa, naturalmente, e l’evento è la gara del primo turno del girone eliminatorio per la qualificazione agli europei del 1972, che si sarebbero tenuti in Belgio. Si gioca la partita Austria-Italia e, come al solito, ben quattro giocatori della formazione titolare azzurra vengono dal Cagliari, tra questi c’è Gigi Riva: non importa molto parlare dell’incontro, basti dire che il risultato finale sarà 1-2 per gli italiani, quello che ci interessa è focalizzare la nostra attenzione su un istante ben preciso.

È il 75’ e Riva, appena servito da un compagno, si trova nei pressi della lunetta dell’area di rigore, sta cercando di inserirsi ma viene fermato dall’austriaco Hof con una terribile entrata da dietro. La diagnosi è impietosa: frattura di tibia e perone con distacco dei legamenti della caviglia destra. Un disastro.

Un disastro per la carriera del giocatore, che dovrà stare fermo per sei mesi, e soprattutto per il Cagliari che, fino a quel momento, viaggiava a pieno ritmo in campionato e in Coppa Campioni.

Da quel momento, il ritmo della squadra di Manlio Scopigno calerà, fino a terminare la stagione al settimo posto e, purtroppo, cinque giorni dopo, nella capitale spagnola e senza Rombo di Tuono, i rossoblù usciranno impietosamente dalla Coppa sotto i colpi di Luis Aragones, autore di una tripletta che darà il colpo di grazia ai rossoblù.

A metterli ko, comunque, ci aveva già pensato Hof, non a caso soprannominato dopo quel trentuno ottobre “il boia del Prater”.

 

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