Stagione 1975/1976. Il Cagliari sta vivendo la sua ultima stagione in A dopo undici anni.: questa è la stagione che chiude il ciclo del glorioso Cagliari, quello degli anni dello scudetto. I rossoblù avevano concluso la stagione precedente al decimo posto in campionato.
Gigi Radice non è stato confermato sulla panchina sarda e al suo posto è stato chiamato Luis Suárez che, però, ha resistito al timone solo per otto giornate per poi essere sostituito da Mario Tiddia.
Anche la rosa è stata modificata profondamente: ben nove giocatori hanno abbandonato la Sardegna (le partenze più importanti sono quelle di Poli, che si è ritirato, Mancin e Gori) e ben undici ne sono entrati a far parte (tra cui Bugnera, al ritorno dopo l'esperienza a Bologna, Lamagni e Longobucco).
In Coppa Italia i rossoblù non sono andati oltre il primo turno, disputatosi tra il 27 agosto e il 21 settembre: il Cagliari, inserito nel girone 7, poi vinto dal Verona, affronta il Torino, il Catania, il Novara e gli stessi veneti, ma non va oltre il quarto posto finale nel girone.
In campionato non va meglio: siamo alla quindicesima giornata e i rossoblù sono all'ultimo posto a 6 punti, frutto di 1 vittoria, contro il Como alla 12^ giornata, 4 pareggi (con la Roma, l'Ascoli, il Perugia e il Torino) e ben 9 sconfitte (contro l'Inter, la Juventus, il Napoli, il Bologna, la Sampdoria, il Cesena, la Lazio, il Verona e la Fiorentina).
I gol fatti sono solo 7 (peggior attacco, insieme all’Ascoli e alla Sampdoria) e quelli incassati 20 (terza peggior difesa del torneo dopo quella veronese, a 26, e quella laziale, a 21).
Nella gara di oggi, valida per l’ultima giornata del girone di andata, al Sant’Elia è atteso il Milan dell’ex Albertosi, di Rivera e Trapattoni. I rossoneri sono quinti in classifica e la gara finisce per 1-3 (gol e rigore di Calloni, rigore di Viola e Biasiolo).
Della partita di oggi, comunque, probabilmente nessun tifoso rossoblù ricorda granchè, se non un minuto ben preciso, il 50’: Gigi Riva, durante un’azione spalla a spalla con il rossonero Bet, si accascia poco per volta a terra tenendosi con la mano la coscia destra.
Al Sant’Elia non si sente volare una mosca, compagni e avversari si stringono intorno al numero 11 e c’è addirittura chi, come l’ex medico sociale rossoblù, il dottor Frongia, piange.
La diagnosi parla di distacco del tendine dell’adduttore. Dopo i due gravi infortuni della sua carriera (nel ’68 e nel ’70) questo è il più grave per un motivo molto semplice: Rombo di Tuono non tornerà mai più in campo, nonostante un anno di trattamenti e il fatto che la società lo inserisca nelle liste dei tesserati per le due stagioni successive.
E così, anche se nessuno ancora lo immagina, termina la carriera di uno dei talenti più puri del calcio italiano e, con lui che l’aveva portata per la prima volta nella sua storia nella massima serie italiana, di qui a pochi mesi termina anche l’avventura del Cagliari in A. Per ora.
Ecco le formazioni:
CAGLIARI: Copparoni, Lamagni, Longobucco, Gregori, Niccolai, Roffi, Nenè, Quagliozzi, Viola, Butti, Riva (53’ Marchesi). – All. Tiddia.
MILAN: Albertosi, Sabadini, Maldera, Biasiolo, Bet, Turone, Gorin (84’ Bergamaschi), Benetti, Calloni, Rivera, Chiarugi. – All. Trapattoni.
ARBITRO: Trinchieri di Reggio Emilia.
RETI: 47’ e 78’ (rig.) Calloni, 83’ (rig.) Viola, 86’ Biasiolo.