Sono tanti gli ex che Cagliari e Lazio, avversarie domenica al Sant’Elia, possono annoverare.
Federico Marchetti a Cagliari ha avuto il suo trampolino di lancio, fino a difendere i pali azzurri in Sudafrica.
Precedentemente, hanno custodito la porta delle due squadre altri due “numeri uno”: Mario Ielpo e Valerio Fiori. “Saponetta” ha un altalenante rendimento, ma il Cagliari retrocederà solo la prima stagione dopo la sua cessione. Nei suoi ultimi due campionati in rossoblù, suo compagno di squadra è Roberto Muzzi, che approderà a Formello molti anni più tardi.
Nel torneo iniziato con in panchina Giovanni Trapattoni, i due sono in organico insieme allo stopper pelato Bonomi e al centrocampista Venturin, che in seguito vestiranno anche di biancazzurro.
Nel Cagliari appena precipitato nella cadetteria nel '97, vi è Bernardo Corradi tra le riserve del bomber di Morena, ma il suo contributo si limiterà a due spezzoni di partita prima di essere ceduto. Dario Marcolin, già capitano dell'Under 21, è in rossoblù durante la cavalcata Uefa, ma in Europa sta a guardare poiché cartellinato fuori tempo massimo. Non debutta in prima squadra Fabio Liverani, ma rimane un prodotto pregiato sfornato dalla “Primavera” di Luciano Barbanti.
Pasquale Foggia dal dischetto si toglie lo sfizio di bucare la porta di Juventus (due volte) e Napoli, prima di lasciare in maniera turbolenta l'Isola.
Carosi e Giacomini hanno militato nelle file dell'“Aquila”, prima di accomodarsi sulla panchina rossoblù. Destino simile per Mario Piga: vestirà la casacca capitolina, anni dopo condurrà la Torres, club dove ha trovato spazio Felice Evacuo, poi anche all'ombra del Colosseo.
Tra i laziali originari della Sardegna, va annoverato anche Claudio Ambu, classe 1958. Arrigoni si divertiva a rilevare Zola con Rolando Bianchi, che in seguito metterà le sue “sponde” a disposizione del sodalizio biancazzurro.
L'enfant prodige del calcio italiano, Renato Buso, transita su ambedue le squadre di scena domenica al Sant'Elia. Luciano De Paola, “pilastro” del Cagliari di Ranieri, ha indossato con onore anche la “camiseta” biancazzurra. Infine Lionello Manfredonia: da laziale ha calcato il “rettangolo verde”, in rossoblù una breve parentesi alla scrivania come direttore sportivo.